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Effetto Eurovita sul mondo assicurativo: boom di riscatti da fine 2022

Lo si potrebbe chiamare “effetto Eurovita”: il dissesto della compagnia assicurativa che ha tenuto col fiato sospeso quasi 400mila clienti, ora in via di risoluzione con il lancio della newco Cronos che si è fatta carico dei risparmiatori e le loro rispettive polizze.

Secondo i dati diffusi da Ania, l’associazione nazionale delle imprese assicurative, infatti tra fine 2022 e prima metà del 2023 il volume dei riscatti è cresciuto in modo evidente in tutto il Paese, con il picco raggiunto lo scorso marzo. Cosa significa? Che a cavallo tra i due anni una percentuale di risparmiatori più alta del solito ha preferito riprendersi le cifre che aveva investito in polizze vita, senza attendere la scadenza. Generalmente, il riscatto è una strada che si percorre quando si ha bisogno immediato di denaro - l’acquisto di una casa, il pagamento di cure ad esempio - oppure quando viene meno la fiducia nel sistema. Durante la crisi di Eurovita, diversi risparmiatori dissero a Repubblica che avrebbero disinvestito le proprie polizze per essendo clienti di altre compagnie, per timore che potesse verificarsi lo stesso terremoto.

Per inquadrare in modo più preciso la situazione, Ania ha considerato il rapporto tra il volume dei premi contabilizzati e riscatti; in altre parole, il rapporto tra clienti che sottoscrivono nuove polizze (o versano premi periodici di prodotti già stipulati) e clienti che invece se ne vanno. Per il ramo vita, questo indicatore era al 41% nel 2020, al 46% nel 2021 e al 58% nel 2022. Il grafico parla chiaro: nell’aprile scorso il rapporto è schizzato a quasi il 105%, che per il settore significa, in buona sostanza, lavorare in perdita (anche se le compagnie, naturalmente, dispongono di riserve).

Le cose però hanno iniziato a stabilizzarsi dallo scorso agosto, quando il valore dei riscatti ha toccato quota 5,6 miliardi, l’80% in più rispetto all’agosto 2022 ma in netto calo rispetto ai mesi precedenti. Sembra, insomma, che la situazione stia tornando sui livelli di inizio 2022. E questo, nonostante i tassi d’interesse rimangano alti e i titoli governativi continuino a essere ben più appetibili delle polizze vita. Almeno in questa fase.

Il post-Eurovita

Nel frattempo è partito il conto alla rovescia per gli ex clienti di Eurovita che vogliono riscattare il proprio premio: dopo mesi di blocco, il 2 novembre potranno finalmente farlo. Sarà una corsa all’incasso o i risparmiatori sono davvero tranquilli, tanto da lasciare il patrimonio in cassaforte? Non solo per Cronos ma per tutto il settore sarà il primo banco di prova post-crisi.

La newco, partecipata in parti uguali da Poste Vita, Intesa Vita, Generali, Unipol (22,5%) e da Allianz che ha il 10%, sarà pienamente operativa dal primo novembre. Le polizze di Eurovita passeranno a Cronos Vita “senza alcuna modifica contrattuale” e verranno successivamente suddivise tra le compagnie che partecipano al capitale della societa?, spiega la stessa Cronos in un comunicato, rassicurando sul fatto che c’è “un elevato livello di patrimonializzazione a tutela degli assicurati”.

A tranquillizzare i risparmiatori c’è anche il fatto che Cronos ha assunto tutti i 214 dipendenti di Eurovita. L'accordo, siglato il 25 ottobre tra sindacati e aziende, prevede quindi la continuità di tutti i rapporti di lavoro ed è un segnale di stabilità anche per i clienti.